Il caffè e il cornetto al bar sono la base. Come un apotropaico rito pre-partita, ti danno la carica, ti aiutano ad affrontare una giornata importante come questa e ti schiariscono le idee. Che, per altro, ho già ben chiare. Poi in edicola. La rassegna stampa, oggi più che mai, è doverosa. Non che ne abbia davvero bisogno. Io le idee le ho chiarissime. Ma un ripassino, giusto all'ultimo, non fa mai male. A casa dunque. Prendi la moglie e il figlio e via, verso la scuola sotto casa. Non c'è posto migliore di una scuola per votare. Dove potresti, altrimenti, esprimere un giudizio, se non in una scuola? E' come se stessi dando un voto al Paese. Con le idee ben chiare. Faccio entrare prima lei e, nell'attesa (cercando di tenere a bada quel nanetto malefico che è diventato con gli anni mio figlio), butti uno sguardo veloce alle liste. Giusto per ripassarle un po', giacché le mie idee sono chiare più che mai. Fatto, dunque. Fuori c'è il sole. E' la giornata ideale per una piccola gita fuori porta. Prendo quindi la macchina. Ben consapevole che anche questa volta il mio non voto non è andato sciupato. Buone elezioni a tutti! Ps.: se vi va, completate pure il titolo con il complemento che più vi aggrada. Io ve ne suggerisco tre: democrazia, demagogia, cacca. Fate vobis...
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